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8 Giugno 2020

Durante la pandemia i super ricchi hanno fatto mezzo trilione di dollari

Carlotta Balena

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L’emergenza Coronavirus ha svelato come, anche durante una crisi profonda, ci siano due americhe. La prima è quella dei 21 milioni di cittadini disoccupati che tirano avanti grazie agli ammortizzatori sociali, la seconda è quella dei ‘billionaires’ cioè dei miliardari, che non sono non hanno subito perdite durante la pandemia, ma hanno addirittura visto il proprio patrimonio aumentare di oltre 565 miliardi di dollari, dall’inizio della crisi.   

 

I conti li ha fatti l’Institute for Policy Studies con il report del suo think tank “Billionaire Bonanza 2020”: questo tipo di report viene fatto fin dal 2015 per monitorare e quantificare lo stato dell’ineguaglianza nel Paese. Secondo gli autori del report, nelle 11 settimane successive al 18 marzo, che è stato preso come il riferimento temporale dell’inizio dell’emergenza negli Usa, il patrimonio dei miliardari americani è salito complessivamente di 565 miliardi di dollari. Solo nell’ultima settimana i paperoni Usa hanno allargato i propri conti di 79  miliardi. 

 

La crisi, dunque, non ha colpito tutti indistintamente, ma solo una parte della popolazione. Nonostante nel mese di maggio il tasso di disoccupazione negli Usa sia migliorato rispetto al mese precedente, arrivando al 13%, tuttavia milioni di americani restano ancora disoccupati, e la situazione peggiora per i lavoratori afro-americani o di origine asiatica che sono stati tagliati fuori dal mercato del lavoro e faticano a ricollocarsi. Sono 21 milioni i cittadini che ricevono sussidi di disoccupazione e dall’inizio dell’epidemia, secondo il Dipartimento per il Lavoro americano, sono stati oltre 42 milioni gli americani che hanno fatto richiesta per un sussidio di disoccupazione. Chuck Collins, il direttore del programma per le disuguaglianze all’Institute for Policy Studies e co-autore del report, ha sottolineato come vedere i miliardari aumentare così il proprio patrimonio sia “una prova di quanto siamo economicamente divisi più di ogni altra epoca”.

 

Andando ad analizzare nello specifico i patrimoni dei super ricchi, vediamo come il fondatore di Amazon Jeff Bezos abbia guadagnato 36,2 miliardi di dollari dal 18 marzo a oggi, nonostante tutte le critiche di cui la piattaforma è stata oggetto per il suo trattamento dei lavoratori, mentre il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, abbia accresciuto il suo patrimonio di 30 miliardi. Effettivamente, le aziende tech hanno performato da leoni anche in borsa, con qualcuno che la pandemia lo ha reso, ricco: come Eric Yuan, founder e ceo di Zoom, la piattaforma che tutti abbiamo usato per videochiamate e conference call, che ha raggiunto un patrimonio pari a 2,58 miliardi di dollari. 

 

Molti miliardari hanno fatto grandi donazioni durante l’epidemia: ma la filantropia non intacca i loro patrimoni, che negli Usa sono tassati molto poco (vi avevamo parlato qui di come negli ultimi quarant’anni la somma che gli americani hanno donato in beneficenza sia cresciuta di anno in anno). Il problema delle disuguaglianze, infatti, è tutta una questione di aliquote fiscali, questione che sono stati gli stessi miliardari  – da Warren Buffet a Bill Gates – a sollevare chiedendo di poter pagare più tasse.

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